Il Dialogo Socratico è stato elaborato ai primi del ‘900 dai tedeschi Leonard Nelson e Gustav Heckmann. Pratica essenzialmente comunitaria, comporta la partecipazione di un piccolo numero di persone, da un minimo di cinque al massimo di una quindicina, guidate da un filosofo che ha il ruolo di facilitatore. Scopo dell’attività è la ricerca di una risposta condivisa a una domanda di carattere generale come per esempio: “che cos’è la responsabilità?”, “come si può risolvere in modo positivo un conflitto?”, “su quali principi dovrebbe basarsi il rapporto tra capo e collaboratori?”, “qual è lo scopo del nostro lavoro?”. Prende avvio dal racconto di esperienze personali e si sviluppa attraverso ampie discussioni in cui, procedendo per tesi e argomentazioni, i partecipanti tentano di raggiungere un consenso unanime sulle varie questioni emerse. La condizione dell’unanimità del consenso, che si applica a ogni fase deliberativa del Dialogo Socratico, costituisce la caratteristica distintiva di questa pratica, distinguendola da molte altre forme di interazione di gruppo, quali per esempio i dibattiti, le dispute o le comuni riunioni aziendali. Non  prevede né vinti né vincitori: è infatti l’intero gruppo a raggiungere il goal – o a fallire, qualora non riesca a formulare una buona risposta alla domanda iniziale. Si tratta pertanto di un vero e proprio gioco di squadra, dove ogni questione, obiezione o proposta di ciascuno dei partecipanti viene attentamente e rispettosamente esaminata, in un clima caratterizzato dall’assenza totale di polemiche, prevaricazioni e pregiudizi, tant’è che la posta in gioco, in ogni fase del processo, è di proferire giudizi validi ed efficaci di cui tutti siano intimamente, responsabilmente e sinceramente convinti.

A partire dalla sua nascita il Dialogo Socratico si è sviluppato in forme a volte molto diverse tra loro. Qui di seguito riportiamo la forma classica, che con opportuni accorgimenti si può svolgere in un tempo minimo di due o tre ore.

 

Come si svolge.

Una volta stabilita la domanda iniziale su cui interrogarsi, il Dialogo Socratico procede con le seguenti fasi.

  1. Ciascun membro del gruppo narra un esempio concreto, tratto dalla propria esperienza, in cui a suo parere appare o s’intuisce la risposta alla domanda iniziale. La narrazione deve essere breve (tre minuti)  quanto più possibile semplice, lineare e scevra di forte carica emotiva.
  2. Il gruppo è chiamato a scegliere, tra le narrazioni proposte, quella che appare più interessante e significativa per il proseguimento del dialogo
  3. Si chiede al portatore dell’esempio prescelto di raccontarlo con maggior dettaglio, partecipazione e coinvolgimento emotivo.
  4. Successivamente i partecipanti fanno tutte le domande che ritengono necessarie per comprendere a fondo l’esperienza narrata.
  5. Si ripercorrono tutti i principali elementi dell’esempio prescelto al fine di scegliere tra essi quello più utile e pertinente per trovare la risposta alla domanda iniziale: in altri termini, si cerca il punto chiave.
  6. A partire dal punto chiave individuato, si procede all’elaborazione di una risposta/definizione alla domanda iniziale.
  7. La definizione così ottenuta viene applicata alle esperienze raccontate inizialmente dagli altri partecipanti con l’obiettivo di ricavarne ampliamenti, modifiche e ridefinizioni.
  8. Si conclude applicando la definizione ad altri esempi possibili, reali o immaginari. E si ricercano altresì controesempi in grado di confutare la definizione.

 

Infine, per comprendere meglio lo svolgimento di un Dialogo Socratico, elenchiamo di seguito alcune tra le sue principali regole conversazionali, di cui il facilitatore si fa garante.

  1. Esprimere con pacatezza i propri dubbi
  2. Ascoltare attivamente gli altri
  3. Cercare di comprendere il punto di vista altrui
  4. Evitare assolutamente i monologhi
  5. Essere diretti, sinceri e garanti di quanto si dice
  6. Non fare domande ipotetiche
  7. Non citare autorità, libri o pubblicazioni di alcun tipo
  8. Sforzarsi di mirare al consenso

 

Cosa accade

Il Dialogo Socratico è una metodologia che, oltre a favorire la chiarificazione intellettuale di concetti o problematiche che sperimentiamo quotidianamente, da una parte produce una profonda interiorizzazione delle nuove comprensioni che avvengono nel processo, dall’altra suscita una forte senso di condivisione del pensiero e del vivere altrui, mettendo in gioco una comunicazione autenticamente empatica. La messa in relazione continua di esperienze particolari e concetti generali consente ai partecipanti un confronto e una condivisione molto approfondita: gioco di squadra, trasparenza, espressività, gestione costruttiva del dissenso, valorizzazione della diversità ed esercizio continuo di virtù quali la pazienza e la tolleranza costituiscono alcune delle carattersitiche essenziali di questa pratica. Se ben eseguita porta a risultati molto soddisfacenti, in primo luogo per i partecipanti, che spesso ne escono dichiarando di sentirsi vivificati e rigenerati. Il senso del Dialogo Socratico, come spesso accade con le pratiche filosofiche, non sta tanto nel risultato finale (la risposta alla domanda iniziale) quanto nel percorso che si intraprende insieme, denso in ogni suo momento di occasioni di crescita e riflessione per ciascuno